Quando, circa 25 anni fa, un giovane allievo Fisioterapista propose, insieme ad un altro collega, di elaborare una Tesi “sperimentale” sull’atassia, che metteva a confronto due metodiche (Kabat e Perfetti per essere semplici) che non sembravano andare d’accordo tra loro, gli sguardi sbalorditi di chi frequentava il Corso diretto a Fini Speciali per Fisioterapisti (allora si chiamava così) erano molti di più dei cenni di approvazione. Il giovane allievo ero io ed avevo avuto la fortuna di avere tra i miei docenti maestri come Nanni, Elisabetta ed Antonio. Da ognuno di loro stavo apprendendo come “mettere le mani sui pazienti”, cosa fare e cosa non fare… insomma stavo diventando un Fisioterapista vero. Ognuno di loro nel proprio ambito mi aveva insegnato ad essere “aperto mentalmente” ed alla fine la Tesi fu decisamente soddisfacente. Da quel periodo è passato tanto tempo in cui, per motivi essenzialmente professionali, ho maturato una notevole esperienza nell’ambito cardio-respiratorio, prima presso l’I.R.C.S.S. S. Lucia di Roma e successivamente presso l’Ospedale “Villa Albani” di Anzio (RM), facente parte della ASL RM/H, dove ancora oggi presto servizio come Coordinatore. Inoltre l’esperienza si è arricchita anche con l’insegnamento del Corso Integrato di “Riabilitazione in area cardio-respiratoria” del Corso di Laurea in Fisioterapia della “Sapienza” Università degli Studi di Roma presso la sede di Ariccia (RM). Gli insegnamenti ricevuti, insieme a qualche piccola intuizione personale, hanno fatto sì che potessi provare ad applicare alcuni concetti RMP anche a questi pazienti.
E’ ovviamente con immenso piacere che colgo l’occasione di collaborare con i miei maestri di un tempo, convinto come sono che non si finisce mai di imparare.