Associazione RMP di Giuseppe Monari

Sistema di Riequilibrio Modulare Progressivo - Concetto KABAT

Il Sistema RMP - Riequilibrio Modulare Progressivo

Dalla valutazione si procede al Programma Riabilitativo dove per Riequilibrio s’intende:

  • Ristabilire i corretti rapporti tra strutture accorciate (anelastiche) e strutture ipotoniche-iposteniche, che spesso è alla base di tutti i processi di recupero. Si possono verificare infatti diverse situazioni:
    • un movimento può risultare limitato dalla tensione dei muscoli antagonisti ed in questo caso è necessario ristabilire il corretto rapporto tra agonisti e antagonisti (Riequilibrio muscolare). Alla base di questo tipo di lavoro c’è il principio secondo cui: “L’allungamento muscolare dell’antagonista e il reclutamento dell’agonista sono due facce della stessa medaglia” (Monari 2005);
    • la limitazione del movimento può essere dovuta alla debolezza dell’agonista: è importante, quindi, ridare elasticità alla muscolatura (Rielasticizzazione) e un maggior potere contrattile, attraverso l’allungamento e il successivo reclutamento in funzione biarticolare.
    • muscolo agonista e il muscolo antagonista possono essere entrambi sia accorciati sia deboli.
    E’ compito del riabilitatore stabilire qual è il tipo di disequilibrio venutosi a creare e trovare la soluzione al problema.
  • Ristabilire il corretto rapporto tra schemi patologici e schemi fisiologici
  • Ristabilire il corretto rapporto tra controllo visivo e cinestesi
  • Ristabilire il corretto rapporto tra elementi che organizzano la verticalizzazione ed esercitazione della funzione

 

Per Modulare s’intende un insieme di esercizi pertinenti ad una determinata patologia (moduli progressivi di trattamento) e, all’interno della stessa, moduli variabili in rapporto sia ai differenti soggetti che ne sono affetti, sia alla presenza dello stato acuto, subacuto o cronico della malattia. I moduli di trattamento sono variabili in rapporto alla capacità collaborativa del paziente, alla gravità della patologia, all’età del paziente e ai disturbi della sensibilità. Queste molteplici variabili rendono indispensabile, da parte del terapista, avere a disposizione diverse combinazioni insite nella metodica. Tali combinazioni permettono, inoltre, al terapista,di indirizzare, sia globalmente che selettivamente, la diffusione dello stimolo,e, quindi, la propagazione di una forza, in modo tale che una catena cinetica efficiente possa “irradiare” quella deficitaria.

Progressivo, infine, sta ad indicare come l’esercizio terapeutico debba essere adattato alle differenti patologie e al grado di recupero del paziente. La progressione può essere proposta con diverse modalità:

  • l’esercizio può essere eseguito in favore di gravità, in gravità neutra o contro gravità;
  • in relazione al tipo di contrazione con la quale eseguiamo il movimento (isotonica concentrica, eccentrica, isometrica);
  • se l’organizzazione dello schema (configurazione spazio-temporale) è di tipo semplice (sinergia) o complesso (biarticolarità e monoarticolarità complessa);
  • in relazione al rapporto gravitario inteso come rapporto tra base d’appoggio e altezza del baricentro.

 

A convalida di questo Riequilibrio Modulare Progressivo è possibile abbinare al pool afferenziale di base (tecniche di base) le tecniche specifiche di allungamento-rilasciamento e di reclutamento-stimolazione e potenziamento, capaci di richiamare funzioni specifiche e di adattarsi a determinate patologie.